Scontro tra Autorità: il Dirigente scolastico contro don Pietro, accusato di non rispettare la laicità della scuola

Scontro tra Autorità: il Dirigente scolastico contro don Pietro, accusato di non rispettare la laicità della scuola

VITULAZIONon finiscono i “guai” per il Dirigente scolastico Coco. L’ultima è accaduta per la visita “ufficiale” di don Pietro, il quale ha pensato bene di fare un saluto in tutte le classi per l’inizio del nuovo anno.

A quanto sembra l’amatissimo parroco di Vitulazio ne ha approfittato per fare delle domande più attinenti al suo percorso pastorale che a quello scolastico. Ciò ha creato seri problemi ai professori, agli alunni e allo stesso Dirigente che si è sentito di precisare il “carattere laico e pluralista” della scuola italiana.

Questo il testo della lettera “di protesta” protocallata dal Dirigente Coco al Comune e consegnata anche ai genitori, a don Pietro e ai docenti:

“Egr. don Pietro il rispetto che nutro nei suoi confronti non mi esime dal valutare negativamente quanto è accaduto a scuola nei giorni scorsi dopo la sua visita. Come ricorderà una quindicina di giorni fa, con una telefonata mi chiese se era possibile salutare i ragazzi in coincidenza dell’avvio dell’anno scolastico. Acconsentii con piacere, pensando si trattasse di un semplice augurio. I fatti di cui sono venuto a conoscenza, anche alla luce di pregressi episodi, mi spinge a puntualizzare alcune questioni. La nostra non è una scuola cattolica gestita da suore, ma una scuola pluralista e laica. Per questo motivo nessuno può girare per le classi chiedendo alle docenti se praticano la preghiera al mattino e in caso di risposta negativa, domandare anche il motivo. In base alla corrente giurisprudenza non sono consentite nella scuola pubblica italiana manifestazioni di culto (messe, celebrazioni religiose ecc…) e in questo caso la preghiera non può essere intesa come un beneaugurante inizio di giornata. Di conseguenza le docenti NON DEVONO dire preghiere. Né tantomeno possono essere distolte ore di lezioni per riti religiosi. In fin dei conti, i vari di anni di catechismo hanno tra le altre cose questa finalità. Non si capisce, poi, perché debbano essere colpevolizzati i bimbi che non sono andati domenica in chiesa o condizionarli dicendo che se non la si frequenta “Gesù bambino piange”. Infine, trovo anomalo che TUTTI gli alunni di quinta si siano assentati da scuola il 29 settembre per partecipare ad un’iniziativa organizzata dalla Parrocchia. Con la consueta disponibilità, la saluto cordialmente.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Giacomo Coco”

Forse il Dirigente poteva gentilmente declinare al telefono sostendendo le stesse tesi della lettera dicendo appunto che la scuola è laica anche in virtù dell’eventuale presenza di bambini non cattolici, nel rispetto di tutti i credo e nella tutela della sensibilità dei bambini, anche se come evidenziato dal titolo stiamo parlando di due Autorità che dovrebbero collaborare.

D’altra parte sarebbe stato auspicabile che un prete parlasse dell’ora di religione come un modo per poter studiare la storia, di conoscere tutte le fedi, i credo che affondano le radici in tempi lontani nell’ottica del rispetto di tutte le culture, anche quelle più distanti dalla nostra prevalentemente cattolica.

Voi genitori cosa ne pensate? I vostri figli cos’hanno detto? Ha ecceduto don Pietro nei suoi doveri? O è il Dirigente Coco ad aver “esagerato”?

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