Presenza di rifiuti speciali e inquinamento: 47 i paesi di Terra di Lavoro coinvolti. Grande attenzione su Sparanise

Presenza di rifiuti speciali e inquinamento: 47 i paesi di Terra di Lavoro coinvolti. Grande attenzione su Sparanise

AGRO CALENO – Sarebbero 47 i paesi di Terra di Lavoro inquinati oltre i limiti di legge. Questo è quanto sostiene il ministero della Salute che ha diramato la lista delle zone a rischio, individuando una macro area compresa tra il litorale domizio-flegreo e il casertano. Quest’ultima è una delle quarantaquattro aree individuate, con quasi sei milioni di persone esposte a rischio malattie: tumori, malattie respiratorie, malattie circolatorie, malattie neurologiche, malattie renali. Aree che nella maggior parte dei casi ospitano discariche pubbliche o illegali, come quelle nelle quali da anni le mafie scaricano rifiuti speciali. I risultati hanno mostrato che, in queste zone, un trend di rischio in eccesso all’aumentare del valore dell’indicatore di esposizione a rifiuti per la mortalità generale, per tutti i tumori e per tumore epatico in entrambi i generi, e per il tumore polmonare e dello stomaco nei soli uomini. La presenza dei siti contaminati è rilevante e documentata in Europa e in Italia. I siti dovrebbero rientrare nel “Programma nazionale di bonifica” come previsto anche dall’European Environment Agency (EEA). Al momento, però, proprio la questione relativa alle bonifiche rappresenta una incognita, visto il tentativo dei clan di inserirsi nel nuovo business.  

Al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica, soprattutto negli ultimi giorni, è finito anche l’Agro caleno. Da anni la camorra, molti faccendieri e tanti politici collusi stanno cercando di impiantare eco mostri nella zona, trovando sempre la dura reazione delle popolazioni locali. Unico progetto realizzato è stato quello della centrale a turbogas di Sparanise. Parallelamente, però, questo coacervo criminale potrebbe essere riuscito a sotterrare rifiuti nella zona. Uno dei casi nati in questi giorni è quello dell’area “Calcidrata” di Sparanise, per il quale la Procura della Repubblica, dopo le rivelazioni di alcuni collaboratori di giustizia, sta effettuando degli accertamenti. Nelle prossime settimane se ne saprà qualcosa in più. In ogni caso sarebbe utile iniziare una importante opera di bonifica, ovviamente non gestita dai soliti consorzi o dai soliti “noti”, quelli che hanno già svenduto una volta il territorio alle organizzazioni criminali. Il caso Ce4 docet.

Red. pol.

Commenta con Facebook