Marrocco: Ancora soldi buttati sul campetto. Grate da campo di prigionia ad impedirne l’entrata

Marrocco: Ancora soldi buttati sul campetto. Grate da campo di prigionia ad impedirne l’entrata
Giovanni Marrocco - Consigliere di Minoranza
Il Consigliere comunale Giovanni Marrocco

CALVI R. – Il Consigliere comunale Giovanni Marrocco interviene ancora sulla cattiva gestione delle strutture sportive, nel comunicato che vi proponiamo:

Il campo comunale di calcio a 5 rappresenta l’ennesima opera incompiuta della gestione Caparco.

Al  bando di gara per la gestione della struttura, in cui si invitavano tutte le società sportive del territorio caleno,  (come previsto dal regolamento comunale), partecipano solo due società. Dopo l’iter burocratico  il campo di calcio a 5 non viene dato in gestione (forse perché la probabile società che aveva  i requisiti previsti non era di loro gradimento).  Cosi il campo, chiuso tutto l’anno, viene continuamente vandalizzato, fino a  provocare  aperture abusive nella rete e permettendo a chiunque di scorrazzare indisturbato, danneggiando le panchine, spargendo cocci di bottiglia sul terreno di gioco, stracciando le reti e chi più ne ha, più ne metta.

Il tutto sotto gli occhi compiaciuti e complici del sindaco e di tutta l’amministrazione (si ricorda che vi sono finestre degli uffici comunali che si  affacciano direttamente sul campetto in questione).

Ogni anno però la Pro Loco (quella amica del sindaco, beninteso) organizza un torneo ad agosto e perciò  bisogna rimettere in sesto l’impianto.

Di qui la brillante idea partorita dal  nostro sindaco e dai suoi più stretti collaboratori: mettere  le grate pesanti e “adesso vediamo se le rompono”. Avete capito bene, amici lettori. Invece di provvedere ad educare i giovani, aprendo ad essi gli spazi pubblici e responsabilizzarli sull’uso degli stessi, si ergono nuove e più robuste barricate.

Per provvedere a tanto si è dato fondo ad una spesa di più di 6.000,00 euro, che comprende, oltre al rifacimento della recinzione stile “Campo di prigionia Sing Sing” (mancano solo le torrette), il ripristino delle panchine e delle pensiline sulle stesse. Tutti lavori, a ben guardare, che sarebbero stati a carico della società aggiudicataria del bando e che sicuramente avrebbe trattato il campo con la cura necessaria.

Ma tant’è! Parlare male di Caparco, viste le tante baggianate  e storture politiche che commette continuamente, sarebbe come sparare sulla Croce rossa. Ce lo immaginiamo, ora, circondato dai suoi osannatori, che si vanta della brillante idea che ha partorito e quelli a dire che non c’e nessuno furbo e intelligente come lui.

Peccato che la recinzione, a mio avviso,  ha trasformato il campo da agibile ad inagibile e per di più pericoloso. Se qualcuno si farà male, andando a sbattere contro di essa, avrà  tutti i titoli per richiedere congrui risarcimenti al Comune.

Mi permetto qualche battuta:  a corredo di tutto ciò  per fortuna  non è stato messo anche il filo spinato per rendere ancora più “sicura” la struttura ed evitare l’ingresso ai non autorizzati.

E si chiede una cortesia: spegnete le luci del campo quando non viene utilizzato… ma questo agli amministratori importa poco, tanto sono i cittadini che pagano!.

Cosi si fa, sindaco. Ci vuole polso e genialità per risolvere i problemi di Calvi Risorta.

Dott. Giovanni Marrocco.

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