Verso il 4 marzo: l’intervista al candidato alla Camera dei deputati del partito Liberi e Uguali di Pietro Grasso, il professor Giovanni Cerchia

Verso il 4 marzo: l’intervista al candidato alla Camera dei deputati del partito Liberi e Uguali di Pietro Grasso, il professor Giovanni Cerchia




PIGNATARO MAGGIORE – Continuano le nostre interviste ai candidati locali alla Camera dei deputati per le elezioni del 4 marzo, questa volta abbiamo incontrato il candidato della lista Liberi e Uguali del collegio plurinominale di Caserta, il professor Giovanni Cerchia.

Le domande che rivolgiamo durante le nostre interviste sono per tutti uguali, dal momento che vogliamo dare modo a tutti di esprimersi sugli stessi argomenti.

Il professor Cerchia ha risposto cosi alle nostre domande:

1) Cosa ha in mente Liberi e Uguali per quanto riguarda il lavoro?

Il programma in generale prevede che ci sia finalmente una politica economia; in questi anni si è provato a creare lavoro riformando le regole del mercato del lavoro, una cosa sbagliatissima anche perché contemporaneamente hanno tagliato gli investimenti pubblici. Questa cosa va invertita cancellando il job act e ricominciando ad investire soprattutto nel mezzogiorno, perché qui abbiamo grande risorse ma non riusciamo a sfruttarle al meglio.

2) Cosa ne pensa Liberi e Uguali dell’argomento pensioni e della legge fornero, si può modificare o cancellare oppure va bene cosi?

La legge Fornero va modificata tenendo però conto della realtà. Non può essere troppo rigida. Per quale motivo una persona che paga i contributi non può decidere quando andare in pensione? Aumentando l’età per andare in pensione non si facilità l’entrata nel mondo del lavoro dei giovani. Questo, ovviamente, non è l’unico modo per creare lavoro, però aiuta molto. Spesso si è stato troppo rigidi per colpa delle spese: si sta attenti ai conti dello Stato, ma si è perso di vista il vero bisogno del cittadino, creando cosi percorsi lavorativi troppo lunghi, usuranti, precariato ecc.

3) Parliamo ora di tasse: il vostro programma prevede una distribuzione più equa del carico fiscale. Ci spieghi meglio.

Il nostro Paese ha le entrate IRPEF all’83% quindi è il caso che anche qualcun altro inizi a pagarle. Il programma prevede una diminuzione soprattutto del primo scaglione e rendere più progressive le aliquote.

4) Il programma prevede qualche soluzione alle problematiche della sanità?

Certo, sicuramente va rifinanziata. Dal 2001 in avanti con questa sorta di federalismo competitivo introdotto con la riforma dell’articolo V della costituzione, il mezzogiorno è quello che è stato colpito di più dal taglio dei servizi. C’è stato una diminuzione netta degli investimenti quindi anche una diminuzione netta dell’efficienza. Vanno cambiati i principi della distribuzione dei fondi, cioè uno dei requisiti per ricevere finanziamenti è l’aspettativa media di vita, in pratica i territori dove “ si vive meglio” vengono favoriti rispetto ai territori dove la sanità è poco efficiente. Se diamo a tutti gli stessi soldi la sanità in tutta Italia andrebbe meglio.

5) Ora parliamo dell’immigrazione.

Un grande Paese come il nostro deve essere anche in grado di essere solidale. Ovviamente va controllata e regolata, però, alla base deve esserci la solidarietà. Va cancellata l’idea che per venire in Italia si debba avere già un permesso di lavoro, questo va a favore dell’immigrazione clandestina. Il problema non è solo nostro, è un problema europeo non possiamo bloccare tutte le nostre coste, è impensabile e impossibile. Le dico un’altra cosa: non è vero che c’è una invasione, e l’idea che portano malattie, delinquenza, ecc. è inaccettabile perché la delinquenza c’è ovunque.

6) Il programma prevede proprio una sezione sui diritti civili, forse uno dei pochi programmi dove si legge non solo la parola diritti civili ma diritti in generale.

Si, per i diritti civili con tutti contrasti che ci sono stati siamo riusciti a convergere su una soluzione, perché sono gratuiti. Sono battaglie importanti ma non impegnano risorse quindi si riesce a convergere, ma quando bisogna vedere come organizzare le risorse diventa un problema.

7) L’ultima domanda è sul territorio, già abbiamo parlato di cosa serve nel nostro territorio, ma il primo suo obiettivo qual è?

Per concludere il giro ritorniamo al primo argomento: il lavoro. Io credo che non ci siano altre priorità. Bisognerebbe fare una politica seria basata sul lavoro, non come è accaduto in passato che si dispensano posti di lavoro fasulli solo per interessi propri. Poi, non dobbiamo pensare solo ad adesso, al presente; non dobbiamo mangiarci il futuro si deve pensare anche alle generazioni future; l’area ex pozzi è la più grande discarica d’Europa non perché qualcuno ha sotterrato i rifiuti dopo, ma durante la sua attività e questa cosa non credo sia proponibile nella maniera più assoluta.

Ringraziamo il professor Giovanni Cerchia per averci dedicato 10 minuti del suo tempo.

Luca Calafiore

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