Tutto esaurito alla Reggia per la presentazione del testo di Salvatore Minieri con la Spring edizioni. Intanto l’autore lavora al secondo libro su un cold case degli anni ’70/’80

Tutto esaurito alla Reggia per la presentazione del testo di Salvatore Minieri con la Spring edizioni. Intanto l’autore lavora al secondo libro su un cold case degli anni ’70/’80




CASERTA – La grande Sala degli Specchi della Reggia di Caserta era gremita ieri sera per la presentazione del libro “I padroni di Sabbia” di Salvatore Minieri, giornalista e scrittore che sta riportando a galla gli intrecci oscuri del litorale Domitio e della cementificazione abusiva dei Coppola sulla costa casertana.

Un intrigo fatto di connivenze tra politica, camorra, zone oscure di imprenditoria corrotta e massoneria che culminò nel rapimento di un figlio dei costruttori Coppola e nella rocambolesca liberazione a seguito di un riscatto, pagato in una congiuntura di eventi strana e mai ben chiarita.

Ma il Villaggio dei Coppola, come emerge dal libro di Salvatore Minieri, è soprattutto emblema di un’aggressione senza pari al territorio, con una devastazione abusiva che, ancora oggi, resta la più estesa e agghiacciante d’occidente.

Nel corso della presentazione, tenutasi nella straordinaria cornice del Palazzo vanvitelliano, i relatori hanno saputo sottolineare con maestria quanto sia importante ricominciare a raccontare con coraggio una provincia sempre più critica come quella casertana.

Forte l’intervento dell’ex sindaco di Castel Volturno, Mario Luise che ha posto l’accento sulla necessità di una visione giornalistica seria e strutturata dei fenomeni di abbandono e speculazione in provincia di Caserta. “Inutile fotografare il litorale Domitio senza spiegare perché si sia arrivati a tanto abbandono – ha detto Luise – bisogna scavare, scrivere, diffondere gli atti ufficiali, facendo inchiesta seria, altrimenti nulla cambierà mai veramente”.

La partecipazione di Raffaella Forgione, architetto, ingegnere e assessore ai lavori pubblici di Pompei ha dato un taglio ancor più  brillante all’evento. “Questo libro è una storia al contrario, ma è una storia drammaticamente vera – ha confermato Raffaella Forgione – sembra una terra popolata da orchi, ma è la vera narrazione dei fatti di Castel Volturno in questi ultimi quattro decenni. Il senso della bellezza che si perde sotto la speculazione edilizia capace di soffocare mare e spiagge per volere di una cordata di imprenditori senza scrupoli – ha proseguito l’ingegnere urbanista – un libro su questo scempio senza pari è davvero la prima pietra per costruire una nuova memoria, una coscienza collettiva che ci faccia riprendere un vero cammino di indignazione e cambiamento”.

Tra i relatori,  spiccava la presenza di Antonella D’Andrea, consulente editoriale della Spring che ha editato il libro “I Padroni di Sabbia”. “E’ un momento di forte impegno nel campo dell’inchiesta giornalistica di primo piano, per noi e per l’autore che, da stasera, prende  l’impegno di pubblicare al più presto un nuovo libro d’indagine con la Spring Edizioni – ha rivelato in anteprima la giovane rappresentate della casa editrice – siamo sulla buona strada e rilanciamo con tutta la passione la nostra volontà di camminare al fianco di Salvatore Minieri per nuovi e sempre più interessanti testi di inchiesta.

C’è bisogno di libri come “I Padroni di Sabbia – ha concluso Antonella D’Andrea – c’è bisogno di persone come Salvatore Minieri per conoscere e denunciare, c’è bisogno di scrittori coraggiosi come lui per cambiare rotta in questa terra”.

Vibrante l’intervento della “padrona di casa”, il commissario dell’Ente Provinciale Turismo di Caserta, Lucia Ranucci. “Un’occasione come questa mi riempie di orgoglio e ci consente di porre un altro tassello verso la normalizzazione delle nostre coscienze, troppo a lungo piegate su un atteggiamento quasi dormiente – ha sottolineato Ranucci – sono io a ringraziare l’autore e i relatori per questo momento di così intenso impegno culturale e, soprattutto, civile. Da parte dell’Ente che rappresento, ribadisco la disponibilità sincera e schietta di essere sempre  promotore di momenti così elevati, fondamentali per agganciare una ripresa culturale e di coscienza collettiva”.

Alla fine della serata, l’autore ha autografato le copie del suo libro alle tantissime persone presenti nella Sala degli Specchi, e ha confermato di essere già al lavoro sul nuovo libro. Si tratta di un cold case ambientato tra Lazio e Campania tra gli anni ’70 e i primi anni ’80. “Ringrazio tutti con grande commozione – ha detto Salvatore Minieri – e accetto la sfida: continuare a scrivere senza filtri, raccontando tutto. E’ questo il vero senso del giornalismo, soprattutto in questa terra così omertosa”.

C.S.

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