Tempo Rosso: contro la centrale a biomasse di Calvi sarà rivolta. Il centro sociale chiama alla lotta

Tempo Rosso: contro la centrale a biomasse di Calvi sarà rivolta. Il centro sociale chiama alla lotta

PIGNATARO M. – La notizia è ormai certa e fondata, nel comune di Calvi Risorta, alcuni gruppi imprenditoriali hanno intenzione di costruire una grossa centrale a biomasse, ma prima di intervenire sulla vicenda, come realtà impegnata da oltre un decennio nelle lotte contro le nocività e a difesa dei nostri territori, abbiamo atteso che le nubi sulla vicenda si diradassero e che il quadro fosse più chiaro.

Diciamo subito che a questo tipo di istallazione siamo nettamente contrari, a causa di una legislazione in materia a dir poco equivoca che permette agli impianti a biomassa di trattare termicamente (bruciare) anche rifiuti, in pratica degli inceneritori; notizia, ancor più allarmante se  consideriamo che il gruppo Iavazzi, che vorrebbe costruire l’ecomostro, ha come business principale la raccolta e il trattamento dei rifiuti.

Insomma la vicenda puzza, come al solito, di monnezza.

Ma vogliamo essere  chiari: non passeranno. Non passeranno come non sono passati a Pignataro per ben 3 volte, a Carabbottoli e a Capua, faremo di tutto anche in questo caso per impedire che un nuovo ecomostro sorga sulle nostre terre, a inquinare l’aria che respiriamo, a devastare le nostre vite.

Per questo motivo chiamiamo tutte le comunità dell’agro caleno alla lotta. è necessario che come in passato, si mobilitino tutti i paesi interessati dall’impianto, a cominciare da Calvi, Pignataro e Sparanise per fermare prima possibile ogni tentativo di costruire un inceneritore nella nostra zona. Ci perplime la superficialità del sindaco di Calvi Risorta, Antonio Caparco, che a nostro avviso, non ha ben capito in che pasticcio si sta infilando; certonon ci ha sorpreso, d’altronde è l’unico tra i sindaci dell’agro caleno, che non ha aderito alle proposte dei movimenti in materia di raccolta differenziata, è l’unico che non si è mai espresso contro il gassificatore di Capua Ed è l’unico che ha seguito passo passo, da buon inserviente, la disastrosa campagna elettorale per le politiche del rampollo di Zinzi, presidente della provincia di Caserta.

Da tali  segnali  già è chiaro che il sindaco di Calvi Risorta  non di certo è un alleato delle comunità dell’agro caleno, ma con l’ultimo consiglio comunale, dove non ha saputo mascherare la sua internità  ai progetti di costruzione dell’inceneritore, il nostro caro sindaco Caparco si è “de facto” autoproclamato nemico delle comunità dell’agro caleno e come tale riteniamo che vada trattato.

Certo un po’ di intelligenza politica in più gli avrebbe suggerito posizioni ben più caute, bastava leggere le biografie politiche dei Sindaci e simili che hanno cercato di portare nocività e devastazione sui territori, bastava leggere le vicende del sindaco Merola, di Magliocca, di Antropoli che appena un anno fa sembrava invincibile ed oggi è solo e disperato, bastava guardare all’accoglienza che i movimenti hanno riservato al giovane Zinzi in campagna elettorale, cacciandolo da Sparanise e da Pignataro.

Forse il sindaco Caparco pensa di poter essere più forte e determinato della forza e della determinazione delle comunità?  O forse è semplicemente vittima di giochi di potere dai quali non si può più sottrarre? In ogni caso sono e restano problemi suoi e della sua maggioranza. Come struttura presente sul territorio, come giovani dell’agro caleno, come militanti delle lotte contro la devastazione, abbiamo già scelto, senza esitazione, la parte della barricata dalla quale stare e di certo non è quella di Caparco, Zinzi e Iavazzi.

La nostra parte è quella delle comunità dell’agro caleno, il nostro sangue è quello che ha sconfitto la raffineria Q8, la piattaforma per rifiuti tossici, la discarica provinciale e non ultima la centrale a biomasse di Pignataro, la nostra storia parla di popolazioni in lotta e di determinazione!

Questa volta non abbiamo programmi diversi anzi, dai prossimi giorni cominceremo ad incontrarci nei paesi, nei quartieri per costruire movimento e opposizione sociale, per far capire ancora una volta a questi signori che speculano e si arricchiscono sulla nostra pelle che chi semina morte, raccoglie rivolta!

I/Le militanti del

Csoa Tempo Rosso

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