Faida interna al “clan dei casalesi” con l’assassinio di quattro uomini, in manette il cugino del boss-pentito Iovine detto “’O Ninno” ed un poliziotto “infedele” è stato sospeso dal servizio

Faida interna al “clan dei casalesi” con l’assassinio di quattro uomini, in manette il cugino del boss-pentito Iovine detto “’O Ninno” ed un poliziotto “infedele” è stato sospeso dal servizio

SAN CIRPIANO D’AVERSA – Nella mattinata odierna, personale del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e delle Squadre Mobili di Napoli e Caserta, ha dato esecuzione, in San Cipriano d’Aversa  e Napoli, ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta di questa Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di due soggetti, a uno dei quali è stata comminata la misura cautelare del carcere, in quanto ritenuto responsabile dell’omicidio di Pagano Antonio, Mennillo Giuseppe, Orsi Giuseppe e Gagliardi Giuseppe, avvenuto in Casal di Principe il 22 aprile 1989, di associazione per delinquere di tipo mafioso denominata “clan dei Casalesi”, detenzione e porto illegale di armi da guerra e comuni da sparo, aggravato dalla finalità mafiosa, poiché commesso con l’obiettivo di favorire il predetto clan camorristico.

Il delitto oggetto di misura cautelare si inquadra nel conflitto che, negli anni ottanta, vide contrapposta l’organizzazione casalese alla NCO di Raffaele Cutolo. Pagano Antonio, vero obiettivo dei killers, era da pochi giorni uscito dal carcere e i Casalesi temevano che lo stesso potesse riorganizzarsi e “disturbare” la presenza della loro organizzazione camorristica sul territorio, essendo un fedele militante dell’organizzazione cutoliana. Il quadruplice omicidio, in realtà, è stato già oggetto di vari processi. Nel processo Spartacus 1, conclusosi con sentenza passata in giudicato, fu dettagliatamente ricostruita la dinamica della vicenda criminosa. Tale processo si concluse con la condanna alla pena dell’ergastolo di alcuni imputati, tra cui Iovine Antonio, Diana Raffaele e Caterino Giuseppe, ritenuti gli esecutori materiali dell’omicidio, ordinato dai vertici del “clan dei Casalesi”. La stessa vicenda storica è stata oggetto anche di un ulteriore processo, Spartacus End, conclusosi con sentenza di condanna in primo grado ed attualmente pendente in appello.

Tanto premesso, le indagini sull’episodio, che oggi hanno consentito di trarre in arresto un ulteriore soggetto, hanno ricevuto un determinante impulso dalle dichiarazioni rese da numerosi collaboratori di Giustizia, tra cui proprio Iovine Antonio, esponente apicale dell’organizzazione mafiosa, ed hanno permesso di documentare la partecipazione allo stesso di Iovine Giancarlo. Procugino di Iovine Antonio, che, nei giorni precedenti il sanguinoso agguato, aveva messo a disposizione di coloro che erano stati incaricati di uccidere il Pagano in un immobile, sito in San Cipriano di Aversa, utilizzato per una serie di appostamenti, vista la sua posizione collocata nei pressi dell’abitazione della vittima designata. Altra vicenda oggetto dell’ordinanza di custodia cautelare eseguita in data odierna, e emersa dalle attività tecniche avviate, è relativa ad un infedele appartenente alla Polizia di Stato, e riguarda gli illeciti rapporti esistenti tra quest’ultimo e Iovine Giancarlo, nell’ambito dei quali si è fatto luogo, da parte di quest’ultimo, ad un illegale accesso al sistema di indagine delle Forze di Polizia, operato in favore di un soggetto che temeva di essere sottoposto ad indagini.

ELENCO ARRESTATI

IOVINE Giancarlo, nato a San Cipriano d’Aversa (CE) il 26.8.1962

SOSPENSIONE DAL SERVIZIO

VALLETTA Stefano, di anni 56, appartenente alla Polizia di Stato

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