Quattro domande di Enzo Palmesano ad Alessandro Di Battista: intervista esclusiva al parlamentare del Movimento 5 Stelle sulla provincia di Caserta, la lotta alla camorra e sul referendum. “Il reddito di cittadinanza per battere le cosche, la povertà e il voto di scambio”

Quattro domande di Enzo Palmesano ad Alessandro Di Battista: intervista esclusiva al parlamentare del Movimento 5 Stelle sulla provincia di Caserta, la lotta alla camorra e sul referendum. “Il reddito di cittadinanza per battere le cosche, la povertà e il voto di scambio”

AGRO CALENO – Abbiamo rivolto quattro domande ad Alessandro Di Battista superando la barriera umana dell’entusiasmo dei militanti che sempre circonda il deputato del Movimento 5 Stelle, impegnato in un vorticoso giro in tutta Italia nell’ambito della campagna elettorale per il “No” al referendum del 4 dicembre 2016. Un’intervista esclusiva sulla provincia di Caserta e la lotta alla camorra, il referendum e il reddito di cittadinanza come reddito di dignità.

Domanda – Quali notizie le arrivano dalla provincia di Caserta attraverso i sensori sul territorio dei militanti e dei parlamentari del Movimento 5 Stelle?

Risposta – “In provincia di Caserta la situazione è sempre drammatica. I rifiuti tossici continuano ad essere sotterrati. Lo Stato, i carabinieri e i poliziotti hanno a disposizione mezzi irrisori per fronteggiare un esercito. Oggi le cosche dispongono di eserciti, hanno esponenti in grandi industrie, nella grande finanza; hanno le capacità economiche per comprarsi gli esponenti politici. Proprio recentemente il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, ha detto che per le cosche comprare un politico è come infilare un coltello nel burro. È questo il problema, perché manca una vera legge anti-corruzione. Hanno tolto alle Procure i mezzi per indagare sul serio contro la corruzione e per far finire in carcere i corrotti. L’Italia è il Paese più corrotto d’Europa, ma con pochissimi detenuti per corruzione”.

Domanda – Nell’agenda politica del Movimento 5 Stelle ha un ruolo centrale la proposta del reddito di cittadinanza, anche nell’ambito della lotta alla camorra. Ce ne illustra i motivi?

Risposta – “Il reddito di cittadinanza sarebbe la morte del voto di scambio, rappresenterebbe un’arma formidabile contro la camorra, la mafia e ‘ndrangheta. Le cosche basano la loro forza sul controllo del territorio, anche per quanto riguarda il voto di scambio, sfruttando la disperazione dei cittadini che vendono il proprio voto per poco; e non succede soltanto al Sud. Il reddito di cittadinanza restituirebbe dignità alle persone e ridurrebbe in maniera drastica l’incidenza di questo cancro che è il voto di scambio. Il reddito di cittadinanza è fondamentale per battere la povertà e per sottrarre i cittadini all’influenza dei signorotti locali che ti controllano e ti promettono qualche centinaio di Euro. Con il reddito di cittadinanza hai un reddito di dignità e sei ‘costretto’ a inserirti in un percorso di formazione che potrebbe portarti a una proposta lavorativa”.

Domanda – Possiamo fare un parallelo tra le questioni poste dal referendum e la lotta alla camorra in un’area ad altissima densità criminale quale è la provincia di Caserta?

Risposta – “La sua domanda è molto complessa. Proprio guardando alla provincia di Caserta e alla Campania qualcuno può pensare che si abbia bisogno di queste riforme costituzionali che tolgono il diritto di voto ai cittadini e non di una vera legge anti-corruzione? Senza la corruzione della politica (pensiamo agli uomini politici legati al “clan dei casalesi”) una delle armi principali delle cosche sarebbe spuntata. Si avverte la forte necessità di una vera legge anti-corruzione, anche per affrontare le emergenze di quelle zone come il Casertano. Mafia e corruzione sono due facce della stessa medaglia. I partiti politici che vogliono modificare la Costituzione – ora impegnati nel “sì” al referendum – sono gli stessi che hanno avuto rapporti con il crimine organizzato, è una realtà che è sotto gli occhi di tutti; quegli stessi partiti politici sono particolarmente liberi di fare una vera legge anti-corruzione? Noi ci dedichiamo al Paese reale, appunto a quelle criticità cui lei fa riferimento con la sottolineatura relativa alla provincia di Caserta. Ma l’emergemza non attanaglia solo il Sud, le cosche si sono infiltrate ovunque, in tutta Italia”.

Domanda – Un ultimo quesito, sugli scenari futuri. Se in Italia vi fosse un governo del Movimento 5 Stelle, che cosa farebbe nei primi “cento giorni”?

Risposta – “Quattro cose subito: reddito di cittadinanza, abolizione di Equitalia, misure straordinarie per la piccola e media impresa, una vera legge anti-corruzione e molto dura”.

Enzo Palmesano

(Nella fotografia il deputato del Movimento 5 Stelle Alessandro Di Battista con il giornalista Enzo Palmesano)

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