Presentata la kermesse “dalla Monnezza alla bellezza”: alla presentazione anche la senatrice Rosaria Capacchione

Presentata la kermesse “dalla Monnezza alla bellezza”: alla presentazione anche la senatrice Rosaria Capacchione

CAMIGLIANO – Stavolta la vita dei rifiuti si chiuderà in bellezza: la creatività “esplosa” nel piccolo centro casertano di Camigliano ha inizio dalle locandine che annunciano l’evento, sulle quali sacchetti di spazzatura formano la folta chioma di Biancaneve. Dalla monnezza alla bellezza, quando il rifiuto diventa arte è il progetto inaugurato lo scorso 30 giugno e che durerà fino al prossimo 6 luglio: saranno premiati tre dei quaranta giovani artisti, provenienti da diverse nazioni europee, che sono impegnati nel trasformare materiale di scarto in opere d’arte, realizzando elementi di arredo urbano. Nello spazio accanto al centro polivalente sono depositati decine di vecchie gomme d’auto, monitor guasti e altri rifiuti che saranno la materia prima delle opere d’arte. Con le opere che saranno create durante questa settimana, sarà realizzata una galleria d’arte a cielo aperto in piazza Kennedy di Camigliano. Ogni artista è coadiuvato da un docente, titolare della cattedra di pittura presso le Accademie Nazionali delle Belle Arti di Brera, Torino, Bologna, Roma, Napoli, Reggio Calabria e Catania.

L’iniziativa intitolata Dalla monnezza alla bellezza: quando il rifiuto diventa arte è stata presentata domenica 30 giugno a Camigliano, presso il centro polivalente di via Rocco, dove sono intervenuti Vincenzo Elefante (Accademia delle Belle Arti di Roma), Sabina Martusciello e M. Dolores Morelli (Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale della Seconda Università degli studi di Napoli), Antonio Diana (Fondazione ‹‹Mario Diana››), Pio Del Gaudio (sindaco di Caserta), Vincenzo Cenname (sindaco di Camigliano) e, inaspettatamente, la senatrice Rosaria Capacchione. La giornalista de ‹‹Il Mattino›› ha spiegato al pubblico che è venuta a conoscenza dell’evento e ha voluto seguirlo: ‹‹Sono incuriosita soprattutto perché da sempre interessata all’arte e perché mi sono occupata molto di rifiuti, dato che la questione fa parte del mio ruolo di cittadina, prima che di giornalista››, ha dichiarato la senatrice Capacchione.

Il moderatore, Simone Carusone, ha dato la parola al sindaco di Camigliano, Vincenzo Cenname, che ha illustrato da dove nasce l’iniziativa: ‹‹Dalla monnezza alla bellezza è nato da un’idea avuta dopo un viaggio a Berlino, dove parte del muro, vergogna dell’Europa, è stata trasformato in arte››, ha dichiarato il primo cittadino del paese che ormai è solito classificarsi annualmente tra i comuni virtuosi. Le tre borse di studio, con le quali saranno premiati gli artisti che creeranno le opere con i rifiuti, sono state messe a disposizione dalla fondazione ‹‹Mario Diana››, nata durante il mese scorso e che è dedicata all’imprenditore che è stato ammazzato a 46 anni, nel 1985, per aver detto “no” alla camorra.

Alla presentazione del progetto hanno preso la parola anche le docenti Martusciello e Morelli del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale della SUN che hanno illustrato il progetto di recupero di un’area verde di 7 mila metri quadrati presso l’abbazia di San Lorenzo ad Septimum di Aversa, grazie alla realizzazione del progetto intitolato Cultivare in facoltà.

Dopo la presentazione della manifestazione, che avrà luogo nella prima settimana di luglio a Camigliano, il pubblico è stato invitato a recarsi presso Palazzo Maiorino, dove è stata installata una mostra di opere dell’artista Mario Rossetti che resterà aperta al pubblico fino al prossimo 6 luglio. L’artista ha affrontato per anni i problemi dell’uomo contemporaneo relativi alla situazione di crisi propria dell’essere moderno e la suggestione di una cultura agricola, che si palesa attraverso l’esibizione di attrezzi agricoli: l’uomo, per Rossetti, si riconosce tra gli utensili del più lontano passato e il coagulo delle odierne introspezioni.

Insomma, Camigliano ha aperto le porte all’arte, sia con ospiti eccellenti, sia con opere che allieteranno gli occhi del pubblico. I giovani artisti, coinvolti nel progetto, saranno impegnati attivamente con uno dei problemi che attanaglia il mondo in cui vivono, si sporcheranno le mani con materiali che di solito avvelenano la terra e che deturpano i centri urbani, li modelleranno e, grazie alla loro creatività, l’arredo urbano camiglianese avrà nuovi elementi: “figli” dello scarto e avanzi dello sfrenato consumismo odierno saranno trasformati in attrattive e ritroveranno la loro utilità tra le strade, ancora una volta “al servizio” dell’uomo.

Redazione

 

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