On line il seguito del reportage di Salvatore Minieri, “Il mostro del Lago”: nella seconda parte le dichiarazioni contraddittorie sull’ex cava riempita di rifiuti pericolosi

On line il seguito del reportage di Salvatore Minieri, “Il mostro del Lago”: nella seconda parte le dichiarazioni contraddittorie sull’ex cava riempita di rifiuti pericolosi

CAPUA – “Un paesino vicino Capua, dice che hanno trovato dei fusti di materiali (…). Quelli in tutto erano dodici fusti”. Si apre con una telefonata (intercettata) tra due imprenditori dello smaltimento dei rifiuti la seconda parte de “Il Mostro del Lago”, il reportage ideato e prodotto da Salvatore Minieri (con montaggio di Tony De Angelis e con la collaborazione di Donato Trepiccione, Luigi Papale e Andrea Di Giacomo). Il video mostra la trasformazione dell’area in località “Purgatorio” nella frazione Sant’Angelo in Formis di Capua, nella quale la cava per l’estrazione della sabbia fluviale, nel corso degli anni, si è trasformata in un laghetto di cinquanta ettari, ben nascosto da una fitta vegetazione. La rottura della falda acquifera ha reso possibile la trasformazione.

Il giornalista mette a confronto le dichiarazioni (per la verità molto sceniche e a tratti folcloristiche) del sindaco di Capua, Carmine Antropoli, e i dati sciorinati dal senatore Rosaria Capacchione, ex giornalista de “Il Mattino” che si è occupata ampiamente del “laghetto degli orrori”. Il primo, ripreso in una intervista di qualche anno fa, sostiene che il laghetto sarebbe stato bonificato (per un costo di nemmeno 2000 euro) nel 1998 grazie a una prescrizione della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. Autorità giudiziaria che successivamente ne avrebbe ordinato il dissequestro e la riconsegna ai legittimi proprietari, i quali poi avrebbero addirittura attrezzato un agriturismo a pochi metri dallo specchio d’acqua. Dichiarazioni smentite dalla giornalista, la quale rivela che nel 2002 furono rinvenuti dei fusti di rifiuti rimasti nel laghetto, poiché per la bonifica servirebbero 8 milioni di euro che lo Stato non ha mai stanziato.

Insomma quello di Minieri è un lavoro da vedere e su cui riflettere, per il quale lo stesso giornalista ha detto: “Questo è il nostro contributo finalizzato, non solo a scoprire la verità, ma anche e soprattutto a difendere il nostro territorio e la salute pubblica. L’unico mio rammarico è che dei 42 siti on line che hanno pubblicato la prima parte del reportage, proprio uno di quelli che si occupa del mio paese, si rifiuta di prenderlo in considerazione”.

Ecco il video di Salvatore Minieri:

\”Il Mostro del Lago\” seconda parte

Red.cro.

 

 

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