“La via di fuga”: un libro-inchiesta di Philippe Sands su un criminale nazista

“La via di fuga”: un libro-inchiesta di Philippe Sands su un criminale nazista

Il libro di Philippe Sands, “La via di fuga” (Guanda, 468 pagine, 25 Euro, traduzione di Elisa Banfi), è un’inchiesta – come recita il sottotitolo – “Sulle tracce di un criminale nazista”. Un volume così definito da uno che se ne intende, John Le Carré: “Ipnotico, sconvolgente, un libro che si legge tutto d’un fiato”. Alto ufficiale delle SS, governatore della Galizia e responsabile della morte di centinaia di migliaia di ebrei (tra cui la famiglia del nonno dell’autore), dopo il 1945 Otto Wächter viene incriminato per omicidio di massa. Benché braccato dai sovietici, dagli americani, dai polacchi, dagli inglesi, e anche dal noto “cacciatore di nazisti” Simon Wiesenthal, Wächter riesce a fuggire facendo perdere le proprie tracce. Dopo tre anni di latitanza, nel 1948 decide di tentare la carta dell’emigrazione oltreoceano: nella primavera dell’anno successivo si trasferisce infatti sotto falso nome a Roma, dove prende contatto con il vescovo Alois Hudal, punto di riferimento dei nazisti in fuga lungo la ratline, la via che avrebbe portato in Sudamerica Eichmann, Mengele e tanti altri criminali di guerra. A luglio, però, Wächter viene ricoverato in ospedale e muore in circostanze misteriose, compatibili con l’avvelenamento.
Storico e giurista, Philippe Sands ricostruisce la parabola di Otto Wächter a partire da una serie di documenti, in gran parte inediti, messi a disposizione dal figlio Horst nel tentativo di riabilitare la figura del padre: lettere, diari, fotografie e molti altri testi, che sono stati conservati da sua madre Charlotte nel corso di tutta la vita. Con l’accuratezza di un saggio e il passo di un romanzo, “La via di fuga” unisce all’indagine storica la spy story, racconta l’amore tra Otto e Charlotte e le peripezie della loro famiglia, e offre uno scorcio sorprendente sulla Roma dell’immediato dopoguerra, agli albori della Guerra Fredda. Philippe Sands, che vive a Londra, è avvocato e insegna Diritto presso lo University College London. È stato chiamato a partecipare a importanti processi di competenza della Corte penale internazionale, fra cui quello per l’estradizione di Pinochet. Tiene conferenze in tutto il mondo e collabora di frequente con il Financial Times, il Guardian, il New York Review of Books e Vanity Fair. Fra i suoi libri, “Lawless World”, sulla guerra in Iraq, e “Torture Team”, sulle torture a Guantánamo durante l’amministrazione Bush.

Red. Cro.

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