La neurochirurgia spinale senza frontiere: evita la sedia a rotelle grazie al dottore Alfredo Bucciero, la speranza dei mielolesi

La neurochirurgia spinale senza frontiere: evita la sedia a rotelle grazie al dottore Alfredo Bucciero, la speranza dei mielolesi

CASTELVOLTURNO – Dopo solo quarantacinque giorni dal trauma spinale riprende a camminare autonomamente V.C. quindicenne di Napoli. Era rimasto vittima di un incidente balneare il 23 agosto u.s. mentre trascorreva una giornata al mare in compagnia dei suoi amici. Un tuffo sbagliato, alla base della tragedia sfiorata. In pratica, così racconta lo stesso V., lanciandosi a mare aveva battuto la testa sulla sabbia provocando così la frattura della quinta e della sesta vertebra cervicale con compressione e lacerazione del midollo spinale, rimanendo subito paralizzato in acqua e rischiando di morire addirittura per soffocamento. Trasportato d’urgenza in ospedale, veniva sottoposto ad un delicato e lungo intervento di neurochirurgia dal dott. Alfredo Bucciero, che lo strappava così alla sedia a rotelle, alla quale il giovane traumatizzato sembrava essere destinato. <<Ricordo ogni momento di quella drammatica giornata e ogni fase dei soccorsi>>. A parlare con la voce rotta dall’ emozione è lo stesso V., un bravo ragazzo dai modi gentili e uno sguardo da sognatore, tipico di chi non si ferma di fronte a nulla. <<I momenti prima dell’ intervento sono stati terribili, non riuscivo a muovere piu nulla e sentivo che quel corpo, il mio corpo, non mi apparteneva più. Ho avuto paura di non poter più camminare e di abbandonare i miei sogni di giovane sportivo. In sala operatoria quando ho conosciuto il dott. Bucciero che si è avvicinato a me per tranquillizzarmi, mi è venuta alla mente la frase di una canzone “Gli angeli cadono in terra e si incontrano per caso”. A quel punto, tutte le mie paure sono svanite e la speranza di poter tornare alla vita normale, alla vita di tutti i giorni ed anche correre su un campo di calcio è diventata sempre più forte>>. Alfredo Bucciero è già noto a tutti per le sue capacità professionali, luminare della neurochirurgia, ma anche e sopratutto per la sua disponibilità e umanità. Sono in molti i giovani che insieme a V. lo ringraziano per avergli dato la possibilità di continuare una vita normale senza l’ausilio della carrozzina. “Grazie dottore sei il nostro supereroe”.

Franco Falco

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