“La camorra e le sue storie”: nel libro di Gigi Di Fiore si racconta il ruolo del boss pignatarese Gaetano Lubrano nella decisione di assassinare il giornalista del “Mattino” Giancarlo Siani – Gli stretti rapporti con i “corleonesi” di Totò Riina

“La camorra e le sue storie”: nel libro di Gigi Di Fiore si racconta il ruolo del boss pignatarese Gaetano Lubrano nella decisione di assassinare il giornalista del “Mattino” Giancarlo Siani – Gli stretti rapporti con i “corleonesi” di Totò Riina

PIGNATARO MAGGIORE – E’ di grande interesse anche per i nostri affezionati lettori pignataresi il libro di Gigi Di Fiore, “La camorra e le sue storie” (Utet, 558 pagine, 18 Euro), che ha come sottotitolo: “La criminalità organizzata a Napoli dalle origini alle paranze dei bambini”. Alle pagine 229 e 230, infatti, si racconta come e quando fu deciso – nel corso di un summit a Marano, feudo della cosca mafiosa dei Nuvoletta – l’assassinio del giornalista del “Mattino”, Giancarlo Siani, ucciso il 23 settembre 1985 a Napoli; a quel summit partecipò pure il boss pignatarese Gaetano Lubrano, “consigliere” della potente e sanguinaria consorteria criminale alleata dei “corleonesi” di Totò Riina. Gaetano Lubrano e gli altri partecipanti a quella riunione – si legge in un verbale – “erano persone che comandavano”. Un riferimento che conferma, una volta di più, il ruolo centrale dei boss pignataresi nei più gravi delitti di stampo mafioso, appunto dall’omicidio di Giancarlo Siani a quello di Franco Imposimato (assassinio, quest’ultimo, per il quale fu condannato all’ergastolo Vincenzo Lubrano, fratello di Gaetano Lubrano).
Nel libro di Gigi Di Fiore viene sottolineato lo strettissimo rapporto tra i boss siciliani e la cosca Nuvoletta-Lubrano. “Era il 1972 – scrive tra l’altro l’autore -, quando in casa Nuvoletta venne individuato il mafioso Rosario Riccobono (…). Il mafioso Gasparae Mutolo, poi pentito, appartenente alla famiglia di Partanna Mondello, raccontò che nel 1973, all’uscita del carcere di Poggioreale, venne prelevato da una Mercedes con a bordo Saro Riccobono e Angelo Nuvoletta (fratello di Lorenzo). Venne portato nella tenuta di Poggio Vallesana, dove c’era anche Salvatore Riina. Il collegamento con le cosche corleonesi era per la famiglia Nuvoletta una sicurezza”. E inoltre: “Raccontò Salvatore Contorno ai magistrati palermitani: ‘Ricordo che nella tenuta dei Nuvoletta, all’incontro del 1974, c’erano diversi siciliani tra i quali Pippo Calò, Salvatore Riina, Tommaso Spadaro, Nunzio La Mattina, i fratelli Giuseppe e Antonio Calderone, Nicola Milano, Bernardo Brusca, Giovanni Pullarà e diversi altri. La riunione avvenne per motivi inerenti al contrabbando di tabacco al quale erano interessati sia i napoletani che i siciliani’”.

Rassegna stampa

articolo di Rosa Parchi

da pignataronews.myblog.it

Commenta con Facebook