Imprenditori: che differenza fa la laurea?

Imprenditori: che differenza fa la laurea?

Anche se molti studi e l’esperienza diretta di molti di noi confermano che la laurea non assicura un lavoro di successo, e spesso nemmeno un lavoro garantito, ci sono alcuni mestieri per i quali una formazione universitaria può dare qualche chance in più, ossia quello dell’imprenditore.

Quasi un modo di essere più che un mestiere, anche se ci sono celebri esempi di imprenditori di successo che non hanno terminato i loro studi, al giorno d’oggi, con i settori dell’economia, del marketing e dell’innovazione sempre più all’avanguardia e competitivi, chi sogna di fare l’imprenditore in genere cerca di ottenere una laurea in uno di questi settori strategici, e in molti casi anche un MBA per sviluppare delle competenze più pratiche e mirate, piuttosto che avere solo conoscenza teoriche e generiche.

Prendendo spunto dagli imprenditori di successo del nostro paese e dei paesi d’Oltreoceano, vediamo quindi se una laurea può essere utili per diventare imprenditori, e nel caso quali lauree.

Economia a tutto tondo

Tra le lauree predilette dai futuri manager e imprenditori di una volta, quella in Economia e Commercio era sicuramente una delle più gettonate, anche se non sufficiente per poi tuffarsi nel mondo del lavoro, perché dispensatrice solo di nozioni e conoscenze di tipo teorico. Dopo la laurea risulta quindi indispensabile fare un po’ di gavetta sul campo, magari con una bella esperienza formativa e lavorativa all’estero, come ha fatto Marco Tronchetti Provera.

Il manager milanese, oggi CEO e Vice Presidente Esecutivo di Pirelli, ha cominciato il suo percorso con la laurea in Economia e Commercio conseguita alla Bocconi di Milano, e poi ha fatto un’esperienza lavorativa all’estero per mettere in pratica quello che aveva imparato, per poi tornare in Italia e aprire la sua prima società, la Sogemar. Da lì, passando per Camfin, è riuscito ad arrivare a Pirelli, una delle aziende leader nel settore degli pneumatici a livello internazionale.

Specializzazioni di alto profilo

Molti condividono il pensiero che una laurea in Economia possa essere utile per apprendere le basi di alcune materie, sia quelle economico-aziendali, sia basi di diritto, marketing e finanza, ma soprattutto come carta necessaria per poter accedere ai più utili corsi di specializzazione in amministrazione aziendale, per esempio gli MBA proposti da prestigiose università estere.

Ha deciso per esempio di intraprendere questa strada Sergio Marchionne, che dopo le lauree ha seguito un Master in Business Administration presso l’Università di Toronto, che gli permesso di lavorare all’estero come dirigente e poi di approdare in FIAT, diventando prima membro del suo CdA e poi CEO del gruppo Fiat Chrysler Automobiles N.V.

I laureati ad honorem e i figli d’arte

Non bisogna tuttavia trascurare il fatto che ci sono anche molti imprenditori e manager che la laurea non l’hanno mai conseguita, e che anzi negli studi non hanno mai brillato, cosa che non gli ha impedito di arrivare al successo e di guidare aziende milionarie.

Tra gli esempi più celebri ci sono Bill Gates e Mark Zuckerberg, rispettivamente i papà di Microsoft e Facebook, che allo studio hanno preferito passare il tempo davanti ai computer, e che hanno potuto fare tesoro di un talento naturale che probabilmente era già forte in loro. Visti i loro successi, oggi possono fregiarsi entrambi della laurea honoris causa conferitagli da Harvard.

Un altro caso a parte è rappresentato dai figli d’arte e le famiglie di imprenditori, che partendo dall’esempio dei loro predecessori hanno imparato un mestiere e il modo per trasformarlo in un business, spesso senza contare sull’appoggio di una laurea o di un titolo per raggiungere il successo. Si pensi agli inizi del business della famiglia Ferrero, o al successo di Oscar Farinetti, famoso imprenditore mai laureatosi, che ha raggiunto posizioni di successo, prima come dirigente dell’Unieuro paterna e poi come fondatore di Eatitaly.

Quali lauree per gli imprenditori di domani

La laurea non è quindi indispensabile per diventare dei buoni CEO e dei manager di successo, perché a volte le doti naturali e l’autoimprenditorialità bastano da sole, ma di sicuro la giusta laurea può aprire delle porte in più e permettere di accedere a delle posizioni più di prestigio con minori difficoltà.

Se volete studiare per diventare imprenditori, conviene quindi optare per una carriera universitaria che tratti le materie più inerenti al vostro settore, o a quello di cui si occupa l’azienda che sperate di gestire, senza dimenticare un necessario focus su alcuni settori, come quello del Marketing e della Comunicazione.

Economia, Legge, Ingegneria gestionale, sono forse le lauree che possono fornire una migliore preparazione di base. Una volta laureato, il futuro imprenditore può valutare di specializzarsi in un particolare ramo, per esempio frequentando un corso professionalizzante o meglio ancora un MBA, ossia un Master in Business Administration o Management Administration, meglio se in qualche prestigiosa Università italiana o estera. Se siete indecisi sulla scelta, vi consigliamo di consultare questa utile classifica dei migliori Master del settore Business, stilata ogni anno in base all’offerta formativa dei singoli istituti e al potenziale di occupazione dei suoi studenti.

Commenta con Facebook