Il padre dell’Impressionismo come non è stato mai visto in Italia: la mostra su Claude Monet incanta Torino

Il padre dell’Impressionismo come non è stato mai visto in Italia: la mostra su Claude Monet incanta Torino




TORINO – Da ottobre 2015 (e fino al prossimo mese) Torino è “illuminata” dalle pennellate di Claude Monet, il pittore parigino considerato il padre dell’Impressionismo. Un artista di cui Cézanne diceva: “Monet non è che un occhio, ma, buon Dio, che occhio!”. L’uomo che, tra gli esponenti di quella che viene considerata la corrente artistica che rivoluzionò l’Ottocento, restò sempre totalmente aderente al principio di fedeltà assoluta alla sensazione visiva, dipingendo direttamente l’oggetto sulla tela.

Alla GAM (la Galleria di arte moderna), infatti, è in svolgimento la mostra sull’artista transalpino che già ha portato nel capoluogo piemontese qualcosa come 200 mila visitatori. Numeri che hanno convinto gli organizzatori a prorogare l’evento fino al prossimo 14 febbraio.

L’allestimento, curato da Xavier Rey (Conservatore presso il Musée d’Orsay e specialista di Monet) e da Virginia Bertone (Conservatrice della GAM), è stato possibile grazie alla disponibilità del Musée d’Orsay, istituto museale parigino che conserva la collezione più importante del pittore impressionista e che ha voluto concedere le opere per quattro mesi alla galleria italiana.

Le oltre quaranta opere esposte testimoniano i momenti più significativi e le svolte della carriera dell’artista: dalle sperimentazioni di luce all’esordio della pittura “en plein air”, fino al passaggio all’Impressionismo. Opere come “Le déjeuner sur l’herbe” (1865-1866), il “Campo di tulipani in Olanda” (1886) e “Londres, le Parlement. Trouée de soleil dans le brouillard (1904)” – soltanto per citarne alcune – rappresentano un biglietto di visita straordinario, impreziosito da pezzi che, prima di ottobre, non erano mai stati esposti in Italia.

Per l’evento nulla è stato lasciato al caso. La casa editrice Skira, in collaborazione con la GAM, ha prodotto la rassegna senza trascurare alcun aspetto relativo all’organizzazione e alla promozione, pubblicando un catalogo molto accurato.

Red.

 

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