I portieri più iconici del Napoli durante la gestione De Laurentiis

I portieri più iconici del Napoli durante la gestione De Laurentiis

Dalle ceneri della Serie C alla vittoria dello Scudetto, passando per la conquista di tre Coppa Italia, una Supercoppa Italiana e un quarto di finale in Champions League, la vita dei tifosi partenopei è decisamente migliorata nel corso degli ultimi cinque lustri. L’artefice della rinascita della Napoli calcistica è stato, senza alcun dubbio, Aurelio De Laurentiis, imprenditore cinematografico che ha costruito una società solida e strutturata, capace di far rivivere emozioni ai tifosi partenopei che sembrano sino a quel momento ormai sopite.

In questi vent’anni di gestione De Laurentiis sono stati molteplici i calciatori che hanno vestito la prestigiosa maglia azzurra. Alcuni sono rimasti impressi nella memoria dei tifosi, altri, invece, sono evaporati come meteore o non hanno lasciato un buon ricordo. Stabilire quale sia stato il migliore giocatore in quest’epoca è praticamente impossibile, nonostante gli ultimi vent’anni siano stati segnati dalla tecnologia.

I grandi giocatori approdati a Napoli duranta la gestione De Laurentiis

E  qualora disponessimo dei migliori software utilizzati dai casinò online, non potremmo stabilire con certezza quale sia stato il miglior giocatore del Napoli targato De Laurentiis. I nomi di primo piano che hanno vestito la maglia azzurra negli ultimi vent’anni, d’altro canto, sono davvero tanti: Hamsik, Lavezzi, Cavani, Higuain, Mertens, Oshimen, Kvaratskhelia e tanti altri ancora che ci vorrebbe, probabilmente, un intero articolo solo per citarli tutti.

Oggi, invece, ci concentreremo su un ruolo che, non di rado, non viene tenuto in adeguata considerazione: il portiere. Durante la gestione De Laurentiis sono transitati diversi portieri, alcuni dei quali, tuttavia, sono rimasti nel cuore dei tifosi per quanto offerto sul campo durante la loro permanenza nella società campana.

Gennaro Iezzo

Quello che, con ogni probabilità, viene ricordato con maggiore affetto è Gennaro Iezzo, l’estremo difensore della doppia promozione. Un ragazzo di Castellammare, tifosissimo del Napoli e cresciuto con l’azzurro nel cuore, che lasciò la Serie A, dove difendeva la porta del Cagliari, per vestire la maglia della squadra del cuore accettando un declassamento di ben due categorie.

Gennaro Iezzo è stato uno dei simboli della squadra di Edy Reja, un esempio per tutti quei calciatori che, durante i suoi sei anni trascorsi al Napoli, hanno vestito la maglia azzurra. Un ottimo portiere, persona dotata di grande umiltà e intelligenza, le stesse che mostrò quanto accettò di fare il dodicesimo a Morgan De Sanctis.

Morgan De Sanctis

Ed è proprio quest’ultimo quello che, con ogni probabilità, ha dimostrato d’essere il più affidabile nella ventennale gestione De Laurentiis. L’estremo difensore abruzzese giunse a Napoli nel 2009, a 32 anni suonati, reduce da due stagioni in chiaroscuro all’estero: riserva nel Siviglia, protagonista nel Galatasaray.

Nella sua carriera in Serie A, De Sanctis era stato protagonista solo nell’Udinese, che a quei tempi, tuttavia, era una signora squadra in grado di poter competere stabilmente per un piazzamento europeo (con Spalletti arrivò addirittura una qualificazione in Champions League).

A Napoli, nel pieno della maturità professionale, Morgan ha vissuto quattro stagioni da assoluto protagonista ed è stato, a tutti gli effetti, un elemento fondamentale del Napoli di Mazzarri, una squadra che è stata capace di riportare Napoli nell’élite del calcio italiano. Il suo addio per vestire la casacca della Roma, dovuta in primis al cambio della conduzione tecnica, non fu salutato con soddisfazione da una vasta fetta di tifosi partenopei.

Pepe Reina

Al posto di De Sanctis, fortemente voluto da Rafa Benitez, arrivò Pepe Reina, portiere spagnolo che, negli anni precedenti, fu uno degli assoluti protagonisti del Liverpool guidato in panchina dal tecnico asturiano, oltre ad aver vinto, seppur da comprimario, un Mondiale e due Europei con la maglia della nazionale del suo paese. Un vincente, quindi, che doveva dare al gruppo “mentalità” oltre ad essere un “portatore sano” del verbo calcistico di Rafa Benitez.

Dopo un’ottima prima stagione, però, Reina decise di accettare la ricca offerta del Bayern Monaco di Pep Guardiola, nonostante la titolarità indiscussa di Manuel Neuer, in quel momento il miglior portiere del mondo. Ma l’amore per Napoli, unito al desiderio di trovare nuovamente la titolarità del posto, lo spinsero nuovamente all’ombra del Vesuvio, dove divenne tra gli assoluti protagonisti del triennio di Maurizio Sarri.

Comunicato Stampa

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