Grande partecipazione alla presentazione del documentario di Minieri, “Il Sangue dei Giganti”

Grande partecipazione alla presentazione del documentario di Minieri, “Il Sangue dei Giganti”

PIGNATARO M. – E’ stato un successo la presentazione dei documentario del giornalista Salvatore Minieri “il Sangue dei Giganti”, presso l’aula magna della Scuola Media “Martone”. Tutti gli alunni della scuola hanno seguito con interesse ed attenzione alla proiezione di questo interessante lavoro di ricerca sull’Anfiteatro dell’ Antica Capua e sui suoi giochi dei gladiatori, realizzato dal Minieri in collaborazione con il dott. Sirano dell’Ufficio Archeologico della Sovrintendenza di S. Maria Capua Vetere. Oltre agli alunni, ai docenti e al Dirigente Scolastico prof. Paolo Mesolella, anche presidente dell’Archeoclub “Cales”, erano presenti all’incontro, il sindaco di Pignataro, prof. Raimondo Cuccaro, il vice sindaco avv.Francesco De Rosa, il Presidente del Consiglio comunale dott.ssa Ilaria Bovenzi, l’assessore alle attività produttive Cesare Cuccaro, l’assessore all’ambiente Gerardo Bovenzi, l’assessore allo spettacolo Daniele Palumbo, il consigliere comunale con delega all’istruzione avv. Pier Nicola Palumbo, il Comandante della Polizia Municipale dott. Alberto Parente, il giornalista professionista Salvatore Minieri, autore del documentario ed altri ancora. I giochi dei gladiatori, ha spiegato il preside Mesolella, vengono definiti dal Carcopino “l’inferno dell’antichità.” Per l’onore dei Romani, spiegava il grande studioso francese, dovremmo strappare dal libro della loro storia questo foglio, in cui restò intorbidata, macchiata di sangue indelebile, l’immagine della romanità. Non si può comprendere l’aberrazione nella quale caddero i romani, quando preferirono ai piaceri del teatro lo scannamento degli uomini. Sulla civiltà romana, quindi, l’abominevole amore del pubblico per i giochi del circo è una macchia di sangue che non si cancella, e che solo il cristiano Costantino nel 326 d. C. riuscì a proibire definitivamente. Tra i gladiatori vi erano persino donne ed imperatori come Commodo che scese 635 volte nell’arena anche vestito da donna. L’imperatore Claudio, in particolare, preferiva assistere alla morte dei retiarii perché combattevano a viso aperto e quindi l’agonia offriva l’atroce spettacolo di mostrare il volto del morente, gli spasimi del dolore ed il lento sbiancare della morte. Da parte sua il sindaco Cuccaro ha voluto dare agli alunni due messaggi: innanzitutto sottolineare il progresso che negli anni ha fatto la civiltà e la lezione del cristianesimo per cui ciò che prima era meritevole di premi (l’uccisione di uomini) oggi è degno dell’ergastolo. L’uomo, infatti, non deve far del male agli altri. Anzi bisogna condannare chi accoltella un altro uomo. Poi vi è l’altra considerazione: i giovani, gli alunni, devrebbero visitare con maggiore frequenza ed entusiasmo i luoghi della nostra storia, come Capua, Santa Maria Capua Vetere, Teano, Caserta e non andare sempre in cerca di destinazioni lontane, spesso meno importanti di quelle a noi così vicine.

 

Commenta con Facebook