Giostrine pericolose nei parchi: protesta dei Consiglieri Marrocco e Cipro sull’incuria delle aree attrezzate

Giostrine pericolose nei parchi: protesta dei Consiglieri Marrocco e Cipro sull’incuria delle aree attrezzate

CALVI R. – Nei parchi di divertimento  di Calvi Risorta, giostrine rotte e pericolose mettono a repentaglio l’incolumità dei piccoli fruitori che si vedono negare il diritto al gioco. E mentre nella villetta comunale di Petrulo,  alle cartacce e lattine vuote, all’erba incolta, si sommano nuvole di polvere provenienti  dal brecciato che dovrebbe fare da tappeto–ammortizzatore, e che spesso viene utilizzato impropriamente dai bambini  per tirarselo addosso, (con tutti i conseguenti rischi), la situazione è meno  “rosea”   al parco giochi del rione San Nicola, dove non esiste giostrina integra. Le attrezzature sono in stato di abbandono, fatiscenti, pericolose, non a norma, e su di esse i bambini continuano a giocare

Dalle foto allegate  è possibile vedere chiaramente che quanto affermiamo corrisponde a verità.

E intanto sono continue  le lamentele dei  genitori costretti a vigilare che i loro figli non si facciano male.

Il rammarico rimane però sempre lo stesso. Il Sindaco, che dovrebbe garantire una manutenzione in itinere,  non fa nulla per evitare o prevenire il pericolo. La manutenzione delle giostrine rientra nei compiti dell’Amministrazione, in caso di omissione ne è direttamente responsabile.

Il Comune ha già a suo carico una denuncia, per inadempienza, riguardante un infortunio verificatosi nel 2009 sulle  giostre del Rione San Nicola. La sentenza  del 2012, del tribunale di S. Maria C.V., condanna, in primo grado, l’Amministrazione al risarcimento della somma di lire 51.150.00 euro alla parte lesa, a cui si vanno ad aggiungere ulteriori spese anticipate.

Sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico!!! (Recita un vecchio proverbio.)

Sono problematiche che ci lasciano allibiti, e non di poco conto, visto che riguardano da vicino i nostri figli.

E, all’amarezza sul rischio di incolumità,  ci viene spontanea riprendere  una nostra passata esclamazione : E io pago!!

Sì, perché a  farne le spese   siamo noi cittadini che contribuiamo indirettamente, con il pagamento di tasse esose, a sopperire alle mancanze altrui! Ma è cosa accertata ormai che la sensibilità dell’Amministrazione presenta molte lacune e gli interessi sono rivolti altrove: costruire una centrale a biomasse; denunciare (chi!!!) l’incuria dell’area archeologica;  applicare ai tributi le massime aliquote consentite; organizzare l’estate calena…

Luciana Antinolfi

 

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