Furto di 600 portafiori al cimitero: il Comune organizza la restituzione della refurtiva

Furto di 600 portafiori al cimitero: il Comune organizza la restituzione della refurtiva

PIGNATARO M. – Dopo il tentato furto di qualche settimana fa, commesso da un gruppo di ladri che si erano introdotti furtivamente nel cimitero, il Comune ha deciso di stilare un calendario per restituire agli aventi diritto i 600 portafiori e i 4 candelabri della refurtiva. Di seguito la nota dell’Amministrazione comunale che annuncia l’iniziativa:

Dopo il furto dell’ingente quantitativo di suppellettili funebri al cimitero di Pignataro Maggiore, la notte tra il 28 e il 29 settembre, è stato deciso di allestire un calendario per la restituzione di tutto il prezioso materiale in rame che, grazie al tempestivo intervento di una pattuglia della Compagnia Carabinieri di Capua, era stato rinvenuto a pochi metri dal Cimitero pignatarese per la rocambolesca fuga dei ladri (tutti acciuffati pochi minuti dopo il raid dai militari di stanza a Capua).

“Ringrazio di cuore i carabinieri di Capua che ci hanno consentito una immediata risoluzione del caso, traendo in arresto le 4 persone che avevano messo a segno il raid nel cimitero di Pignataro – ha commentato l’assessore Giorgio Vito, responsabile delle Attività Produttive e dei Servizi Cimiteriali – la refurtiva era davvero impressionante: più di 600 portafiori in rame e 4 pesanti candelabri”.

L’assessore Vito che, in prima persona, ha partecipato insieme alle Forze dell’Ordine alla ricerca e al ritrovamento dei pezzi rubati, ha diramato una sorta di calendario per la restituzione ai proprietari di tutto il materiale trafugato. La consegna della refurtiva inizierà il giorno 12 ottobre negli orari di apertura del Cimitero di Pignataro. “Esatto, dopo aver visionato gli oggetti – ha precisato  Giorgio Vito – i congiunti dovranno firmare una ricevuta che attesti l’avvenuta restituzione”.

Ente Comunale e Forze dell’Ordine in sinergia hanno addirittura restituito ai proprietari tutto il maltolto. Un caso davvero raro di questi tempi.

Commenta con Facebook