Ex Pozzi, ecco chi ha gestito e chi gestirà l’impianto che tratterà rifiuti pericolosi a Sparanise. Le proprietà del sito in zona Asi ci portano fino in Ungheria

Ex Pozzi, ecco chi ha gestito e chi gestirà l’impianto che tratterà rifiuti pericolosi a Sparanise. Le proprietà del sito in zona Asi ci portano fino in Ungheria

SPARANISE – La notizia che a breve la Encon srl – società che ha sede legale a Somma Vesuviana – comincerà a gestire rifiuti pericolosi nell’area ex Pozzi (leggi qui), nonostante l’emergenza covid19, ha prontamente provocato la mobilitazione di comitati e attivisti dell’ambientalismo locale (non solo dell’Agro caleno). Da parte nostra, nel primo articolo pubblicato, abbiamo spiegato che il sito ubicato nella zona industriale di Sparanise nasce nel 2012 per trattare rifiuti non pericolosi e che, dopo un passaggio vorticoso di “testimoni”, è finito nelle mani della società napoletana che, con decreto dirigenziale numero 15 del 29 gennaio 2020, ha ottenuto una variante sostanziale che gli permette di trattare anche rifiuti pericolosi.
Tale operazione ha come registi due ingegneri che nel giro di pochi mesi hanno permesso alla loro “creatura” industriale di fagocitare letteralmente le compagini imprenditoriali che in precedenza avevano gestito il sito al chilometro 187 della strada statale Appia. L’amministratore unico della società che fino allo scorso maggio aveva sede a Sant’Antimo, Raffaele Cesaro – anche lui originario del comune del napoletano -, fino a qualche anno fa lavorava per il mondo accademico. Dopo aver conseguito un dottorato in Ingegneria delle reti civili e dei sistemi territoriali nel 2006, ha prestato la sua opera per la Seconda università degli studi di Napoli. L’altro comproprietario della società, Francesco Addelio, invece, era inserito nell’albo del ruolo dei periti e degli esperti della Provincia di Caserta almeno fino all’inizio del 2012.
Ad un certo punto della loro vita professionale, tuttavia, i due soci hanno unito le forze. La traccia di questa collaborazione appare nella relazione tecnica che presentano per conto della ditta Sirm srl – una ditta che al tempo si occupava di riserva e recupero di rifiuti non pericolosi nel Comune di Pontelatone – alla Provincia di Caserta e che viene approvata con determinazione numero 144/w del 14/09/2015 dal dirigente del settore ambiente, ecologia e gestione dei rifiuti, dottor Giovanni (detto “Gianni”) Solino.
Successivamente inizia la scalata imprenditoriale e la loro storia si incrocia con l’area ex Pozzi. Il sito oggetto delle preoccupazioni delle comunità dell’Agro caleno, però, prima di finire alla Encon srl, passa rapidamente da una società all’altra. Il 3 ottobre 2017 viene ceduta dalla Steel ecology alla Pisan Fer srl, una società di Aversa che si occupa di commercio all’ingrosso di parti e accessori di autoveicoli. Nata solo nel giugno del 2017 (4 mesi prima di sbarcare a Sparanise), ha attualmente un capitale sociale di 10mila euro detenuto all’80% da Vincenzo Pisani (imprenditore napoletano) e al 20% da Marcello Lettucci. Il 4 marzo dello scorso anno, però, la Pisan Fer srl cede la stessa struttura della via Appia a una società che ha sede legale in Ungheria. Si tratta della Csm Ecology International srl che è stata creata a Budapest, ma che dal 27 febbraio del 2019 viene iscritta anche nel registro delle imprese italiane e appena il 4 febbraio dell’anno scorso aveva aperto una sede secondaria su suolo italiano. Dove? Naturalmente al chilometro 187 della via Appia a Sparanise.
L’articolazione della società ungherese (di cui non conosciamo i soci, ma che ha come preposto della sede calena un certo Goffredo Canzano di Villaricca di Napoli), però, chiude i battenti appena otto mesi dopo, tanto che il 17 ottobre del 2019 evade l’ultimo protocollo. La chiusura, tuttavia, non avviene prima di aver venduto le strutture proprio alla Encom srl (il 16 maggio 2019). Così Raffaele Cesaro, dopo aver ricoperto la carica di responsabile tecnico ditta Energreen Group srl proprio quando la società gestiva il sito dell’ex Pozzi, sbarca di nuovo nella zona Asi sparanisana con un nuovo socio.

Red. Cro.

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