Crisi Nuroll: il prossimo incontro è previsto per il 28 novembre, ma le parti sono lontane e gli operai sfiduciati

Crisi Nuroll: il prossimo incontro è previsto per il 28 novembre, ma le parti sono lontane e gli operai sfiduciati

PIGNATARO M. – Non sembra aver sortito alcun effetto le proteste degli operai, i presunti interventi delle istituzioni e le manifestazioni dei cittadini dell’Agro caleno: venerdì prossimo (28 novembre) i rappresentanti delle maestranze dello stabilimento Nuroll di Pignataro Maggiore e il management turco si incontreranno, ma le parti sono lontanissime. La Rsu fa il punto della situazione in attesa di capire quale sarà il destino dei lavoratori:

A pochi giorni dal termine previsto dalla procedura della messa in mobilità di 25 lavoratori della Nuroll sono doverose alcune considerazioni.
Venerdì 28 novembre, allo stato attuale della trattativa, nell’incontro presso la Regione Campania, non sarà possibile siglare un accordo sindacale. Le distanze tra le richieste del sindacato e la posizione espressa dall’azienda sono incolmabili.
I lavoratori riuniti in assemblea non hanno conferito il mandato alla Rsu e alle OO.SS. di proseguire la trattative e firmare alcun tipo di accordo.
L’azienda nell’attuare tale procedura, quindi, individuerà i lavoratori in esubero applicando la normativa di riferimento( legge 223/91 art.5) che tiene conto dell’anzianità di servizio, carichi familiari ed esigenze tecnico produttive in concorso tra di loro.
Purtroppo, non siamo riusciti a portare il management sulle nostre posizioni. Abbiamo espresso in tutti i tavoli istituzionali e sindacali aperti e ottenuti in questo periodo, la nostra ferma volontà, di utilizzare ammortizzatori sociali alternativi alla messa in mobilità, quali ad esempio i contratti di solidarietà.
Grazie alla vicinanza delle istituzioni laiche e religiose, dell’opinione pubblica, della classe dirigente, del mondo dell’associazionismo, degli operatori dell’informazione e dell’intera comunità dell’Agro Caleno abbiamo portato la nostra vertenza all’attenzione nazionale.
Manifestazioni, presidi, occupazioni, scioperi e cortei non hanno fatto arretrare di un millimetro la posizione del management turco della Polinas. Tutti noi comunque, abbiamo dato il massimo, ci siamo battuti e ci continueremo a battere fino all’ultimo secondo utile, per far affermare la nostra posizione. La nostra idea.
Abbiamo dovuto comunque limitare i danni chiedendo un’incentivazione per un’adesione volontaria dei lavoratori alla messa in mobilità e contestualmente la possibilità di creare una cooperativa di tali lavoratori per la gestione dei servizi che l’azienda ha deciso di conferire in appalto.
Il budget messo a disposizione dall’azienda non ha consentito di trovare un accordo tra i lavoratori, riuniti il giorno 24 novembre in assemblea, per un adesione volontaria alla mobilità.
Resta comunque attuale la nostra proposta di indennizzare con un incentivo i lavoratori interessate alla mobilità, dando priorità a tutti quelli che dovrebbero agganciarsi alla pensione.
Certo, questa sarà una sconfitta. Per tutti noi. In particolar modo per quei lavoratori che dovranno lasciare il sito produttivo e vedranno modificate le loro prospettive di vita.
In ultima analisi una considerazione. Non per scaricare responsabilità.
Ma le politiche di governo intraprese negli ultimi decenni, incluso il famoso Job Act sono andate è vanno nella direzione delle reali esigenze dei lavoratori? Questi signori che abbiamo eletto, potevano fare qualcosa in più affinché le drammaticità come quelle dei lavoratori della Nuroll che stanno vivendo oggi potevano essere evitate?
A nostro avviso sicuramente si.
Pignataro Maggiore 25/11/2014
Rsu Nuroll

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