Caso “gassificatore”: Achille e le mucche di Granarolo dell’Emilia soccorrono gli amici dell’Udc

Caso “gassificatore”: Achille e le mucche di Granarolo dell’Emilia soccorrono gli amici dell’Udc

VITULAZIO – La seduta del consiglio comunale di martedì ha rappresentato un importante palcoscenico politico per gli amministratori che si oppongono alla realizzazione del gassificatore sul territorio di Capua. Ci sono sindaci come Raimondo Cuccaro e Vincenzo Cenname, sensibili alle tematiche riguardanti la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, che sono intervenuti con veemenza per smontare le argomentazioni del primo cittadino Carmine Antropoli e della sua Amministrazione comunale. Ci sono altri sindaci, ancora, che hanno ritenuto di non presiedere all’assise accanto ai concittadini presenti. C’è chi come Achille Cuccari, fascia tricolore di Vitulazio e responsabile del dipartimento attività sportive dell’Unione di Centro a Caserta, invece, che è riuscito a differenziarsi dai primi come dai secondi.

L’urologo si è accomodato quasi timidamente accanto alle transenne, pronto per intervenire e dirimere ogni dubbio – nato soprattutto tra i vitulatini – sul tipo di intervento e sulla posizione che avrebbe assunto rispetto alla costruzione del gassificatore. Il buon Achille, invece, ha impiegato tutto il tempo a sua disposizione per non far capire alla platea la sua opinione, stretto tra l’incudine e il martello. Da una parte i comitati e i cittadini del Comune che amministra, che premono per una decisa opposizione al progetto Zinzi-Mastellone, e dall’altra gli ordini di partito. Eppure avrebbe potuto rendere il suo intervento molto incisivo, vista la sua indiscutibile competenza sulle tematiche legate ai rifiuti, derivante anche dalla stretta amicizia personale e politica con Antonio Scialdone, ex presidente del consorzio dei rifiuti, appena condannato a tre anni e due mesi – in primo grado – e una volta collaboratore dell’ex consigliere regionale e imprenditore dei rifiuti Nicola Ferraro – uno dei tanti fiancheggiatore dei “casalesi”, secondo le accuse della Dda di Napoli.

E, invece, dopo aver accontentato il popolo ambientalista facendo intravedere una minima contrarietà all’impianto, Cuccari ha estratto dal suo cilindro, non un coniglio, ma bensì – udite udite – le mucche per non scontentare gli amici di partito e il povero Antropoli, tramortito dalla quantità di persone intervenute contro la sua creatura “bio – tecnologica”. Con una espressione del volto quasi divertita, il sindaco vitulatino ha spiegato che le mucche a Granarolo dell’Emilia pascolano a pochi metri da un inceneritore e il latte viene venduto in tutto il mondo. Evidentemente, ricordando che ai tempi della presidenza del consorzio del suo amico e grande elettore, le bufale pascolavano a poca distanza dalle più grandi discariche della provincia di Caserta, il geniale Achille ha pensato di salvare capre e cavoli – anzi mucche e latte, o “spazzini” e Antropoli, a piacere dei lettori – per non entrare in contrasto con i suoi compagni (fuori e dentro il partito di centrista) e per non creare ulteriori polemiche con i gruppi ambientalisti.

In dieci minuti, però, il primo cittadino, pur essendo un medico, non ha fatto l’unica considerazione che avrebbe dovuto fare in quella sede. Il gassificatore dovrebbe essere costruito nel territorio tra Capua e Vitulazio, a poche centinaia di metri dalla clinica “Villa Fiorita”. Insomma, una struttura di questo genere dovrebbe essere costruita proprio nei pressi di un “sito sensibile”, in contraddizione con qualsiasi scelta di buon senso. Il “pervicace” Cuccari, tra un discorso e l’altro sull’erbetta sintetica dei campi di calcio casertani, avrebbe potuto chiedere notizie più dettagliate al suo compagno di partito Zinzi in merito al gassificatore e, invece di parlare delle mucche di Granarolo, avrebbe potuto far riferimento al destino dei degenti della clinica. Argomento che il Presidente della Provincia conosce bene, visto che sua moglie (Giovanna Bellandi Zinzi) è titolare di azioni proprio della società “Villa Fiorita Spa” fin dal 22 luglio 1999. Ma anche su questioni di tale importanza, purtroppo, Achille – a dispetto del nome che porta – ha preferito non fare e non farsi del male.

D.D.

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