Nomina Cancelmo: monta la polemica sul dirigente stabiese

Nomina Cancelmo: monta la polemica sul dirigente stabiese

PIGNATARO  – Il nuovo presidente del Nucleo di valutazione del Comune di Pignataro Maggiore, avvocato Donatangelo Cancelmo – nominato con il decreto n. 6 del sindaco Raimondo Cuccaro in data 27 marzo 2012 -, fu accusato dalla Commissione d’accesso voluta dal prefetto di Napoli “della mancata adozione di provvedimenti disciplinari nei confronti di alcuni dipendenti comunali legati a clan camorristici della zona” (citiamo da www.stabiachannel.it del 12 maggio 2010), allorché era responsabile del personale del Comune di Castellammare di Stabia. Gli accertamenti della Commissione d’accesso, su impulso del ministro dell’Interno, furono attivati a seguito delle indagini relative all’omicidio del consigliere comunale del Pd di Castellammare di Stabia, Luigi Tommasino, assassinato il 3 febbraio 2009 mentre era in auto con il figlio. Un delitto che fece emergere uno scenario inquietante, anche perché uno dei killer era risultato essere iscritto allo stesso partito del consigliere comunale ucciso.

A seguito della relazione della Commissione d’accesso, il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio (Pdl, ex senatore di An ed ex magistrato della Direzione distrettuale antimafia di Napoli), succeduto ad un’Amministrazione guidata dalla sinistra, firmò cinque provvedimenti per allontanare dai rispettivi incarichi altrettanti dirigenti comunali, tra cui appunto l’avvocato Donatangelo Cancelmo. Quest’ultimo presentò un ricorso d’urgenza al giudice del lavoro del Tribunale di Torre Annunziata e fu reintegrato, suscitando le proteste del sindaco Luigi Bobbio che annunciò “reclamo avverso il provvedimento adottato” (dichiarazione riportata da www.stabiachannel.it del 12 agosto 2010).

Non conosciamo gli ulteriori sviluppi dello scontro – che pare ormai archiviato per sempre – tra l’avvocato Donatangelo Cancelmo e il sindaco di Castellammare di Stabia. Ma quando il sindaco di Pignataro Maggiore ha fatto cadere la sua scelta proprio su Cancelmo per la nomina a presidente del Nucleo di valutazione, l’avvocato risultava essere saldamente in sella sulla poltrona di potentissimo dirigente del Comune di Castellammare di Stabia, stavolta per il delicato settore dei lavori pubblici. Del resto è lo stesso Raimondo Cuccaro, nel sopra citato decreto sindacale del 27 marzo 2012, che illustra in pieno quanto l’avvocato Donatangelo Cancelmo sia uno dei maggiori esponenti del potere reale a Castellammare di Stabia, indipendentemente dal colore politico delle Amministrazioni comunali. Cuccaro sottolinea che Donatangelo Cancelmo vanta “un’esperienza professionale pluriennale di avvocato municipale capo e dirigente di quasi tutti i settori amministrativi e tecnici del Comune, avendo ricoperto incarico di responsabilità presso il Comune di Castellammare di Stabia nei settori del personale, degli organi istituzionali, dei servizi anagrafe ed elettorale, dell’ufficio pubbliche relazioni, dell’informatica, dei lavori pubblici, dell’ambiente, dell’urbanistica, del commercio e delle attività produttive, degli stipendi e dei programmi integrati urbani europei, oltre che di vice-segretario generale”.

Non c’è dubbio che l’avvocato Donatangelo Cancelmo è un professionista molto noto ed è un personaggio di rilevante incisività a Castellammare di Stabia, come si evince anche da una conferenza stampa tenuta dall’ex sindaco Salvatore Vozza, consigliere comunale di Sel, il partito di Nichi Vendola. Salvatore Vozza, infatti (come riferito da www.stabiachannel.it il 6 agosto 2010), dedicò un intero capitolo della conferenza stampa al “caso Cancelmo”. Lo riportiamo, di seguito, per intero: “RICORSO CANCELMO – Il giudice del lavoro ha accolto il ricorso dell’avvocato Donatangelo Cancelmo contro il decreto del sindaco di Castellammare, del maggio scorso, con il quale gli veniva revocato l’incarico di dirigente, a seguito del lavoro della Commissione d’accesso, e ha ordinato al Comune il suo reintegro nell’incarico dirigenziale. ‘È una bella notizia per Cancelmo e per la città – ha dichiarato Salvatore Vozza -. Si fa giustizia a un

professionista serio e a Castellammare. Non ho mai avuto dubbi sulla correttezza dell’operato dell’avvocato Cancelmo e dei dirigenti colpiti dai provvedimenti della Prefettura, li ho difesi anche nei momenti più burrascosi. La sentenza del giudice del lavoro è significativa perché, smontando l’accusa del condizionamento malavitoso sull’operato del dirigente, invita tutti a riflettere come nel lavoro della Commissione d’accesso troppe cose siano state fatte troppo in fretta e sulla base di informative sbagliate. Con questo non voglio dire che a Castellammare non esiste la camorra. Anzi, non ho mai nascosto la serietà del problema e la necessità di una comune lotta alla criminalità organizzata. Non se ne può fare, però, un uso demagogico per coprire il vuoto amministrativo”.

La figura del dirigente comunale Donatangelo Cancelmo sta molto a cuore – oltre che all’ex sindaco Salvatore Vozza – anche al coordinatore cittadino del Partito democratico di Castellammare di Stabia, avvocato Nicola Cuomo, che in una lettera alla redazione di www.stabiachannel.it, il 25 febbraio 2011, così si esprimeva in un duro attacco al sindaco Luigi Bobbio e a consiglieri comunali della attuale maggioranza di centrodestra: “E stando a quanto dicono gli inquirenti, e non il Pd stabiese, i suddetti consiglieri si sarebbero attivati per conto di delinquenti e assassini mettendo così a repentaglio l’incolumità personale di un dirigente del Comune, l’ing. Schettino, e prestandosi per la risoluzione del ’problema’. E ciò è gravissimo, vi siano o meno reati commessi dai soggetti in questione. Per molto meno il sindaco di Castellammare ha rimosso dall’incarico dirigenziale l’avvocato Donatangelo Cancelmo, galantuomo, stimato e ottimo professionista (e certamente non accusato di reati), perché (si sosteneva) non avesse iniziato un procedimento disciplinare a carico di un dipendente comunale vicino ad ambienti delinquenziali, L’avvocato Cancelmo ha visto giustamente annullare dalla magistratura l’illegittimo provvedimento. Come al solito il sindaco usa due pesi e due misure a seconda che i fatti (che egli definisce ‘luridi’) interessino o meno persone che lo sostengono politicamente”.

La situazione politica stabiese è, a dir poco, complessa. Il tesseramento del Pd si è ridotto da tremila a quattrocento iscritti. Quei tremila iscritti – a voler dar ragione al coordinatore cittadino del Partito democratico – “per oltre l’80 per cento facenti capo a persone che oggi hanno

abbandonato il Pd e molti dei quali sono passati sulla sponda della maggioranza del sindaco Bobbio”. E ancora, sempre contro Bobbio: “(…) Mi può spiegare come ha potuto il Pdl accogliere nella sua lista l’ing. Gaetano Cimmino che all’epoca dei fatti dell’omicidio Tommasino era segretario cittadino del Pd stabiese ed aveva avuto a sostegno della lista della sua candidatura proprio il killer di Tommasino? E come permette che lo stesso ing. Cimmino, primo degli eletti del Pdl, sia anche il presidente del Consiglio comunale?”.

Basta così, per ora. Quel che conta, per i cittadini di Pignataro Maggiore, è che l’avvocato Donatangelo Cancelmo sia stimato sia dal centrosinistra sia dal centrodestra. Lo stesso sindaco di Castellammare di Stabia – che lo aveva in precedenza inutilmente silurato – ha espresso il 23 gennaio 2012 apprezzamento per il dirigente Donatangelo Cancelmo in occasione della firma dell’accordo di programma con la Regione Campania per la realizzazione dei progetti denominati “PIU Europa”; stima per Cancelmo pure da parte dell’assessore all’Urbanistica Francesco Di Somma.

Nessuna meraviglia per l’ultima sortita del sindaco Luigi Bobbio, che già da senatore di An aveva abituati i cittadini dell’Agro caleno a repentini cambiamenti di opinione. Come si ricorderà – per esempio – l’allora senatore, unitamente ad un altro esponente di An, presentò una interessantissima e pesantissima interrogazione parlamentare, la numero 4-10201 del 15 febbraio 2006, nella quale si chiamavano in causa gli affari di soggetti coinvolti nella realizzazione della centrale termoelettrica di Sparanise. Dopo soli 6 giorni, il 21 febbraio 2006, appena il tempo di stamparla e di inserirla nella banca dati del Parlamento italiano, il senatore Luigi Bobbio e il suo collega di An non vollero sapere più niente, ritirarono l’interrogazione parlamentare sulla evidentemente intoccabile centrale termoelettrica di Sparanise e buonanotte ai suonatori. Una retromarcia che indusse una spiritosa giornalista calena, “Silvia Rivera” (ma forse di tratta di uno pseudonimo), a pubblicare sul quotidiano locale “Il Giornale di Caserta”, in data 2 marzo 2006, un articolo con il titolo: “Bobbio ‘abbaia’ ma non morde”.

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