Camorra, nella relazione semestrale del Ministero dell’Interno al Parlamento italiano emerge ancora il ruolo criminale svolto nell’Agro caleno dai clan Lubrano-Ligato e Papa

Camorra, nella relazione semestrale del Ministero dell’Interno al Parlamento italiano emerge ancora il ruolo criminale svolto nell’Agro caleno dai clan Lubrano-Ligato e Papa

AGRO CALENO – L’Agro caleno resta un territorio nel quale è forte l’incidenza delle storiche consorterie criminali locali. A stabilirlo è il Ministero dell’Interno che, nella relazione del primo semestre del 2020 presentata in Parlamento, mette in rilievo il ruolo svolto dai clan Lubrano-Ligato e Papa nella zona. Grazie alle risultanze investigative delle attività svolte e ai risultati conseguiti dalla Direzione investigativa antimafia (DIA), infatti, i funzionari ministeriali scrivono: “Nell’area dei Comuni di Pignataro Maggiore, Vitulazio e Sparanise permane l’incidenza del clan LIGATO che, grazie all’intraprendenza criminale delle nuove generazioni, si è recentemente contraddistinto per una rinnovata operatività nel settore delle estorsioni”. Relativamente alla storica cosca pignatarese, la struttura guidata dal ministro Lamorgese ricorda: “Legato ai LUBRANO da vincoli familiari, il sodalizio (il clan Ligato N.d.R.)ha sempre mantenuto una posizione controversa col clan dei CASALESI, tanto che, in alcuni casi, ci sono state anche situazioni conflittuali, soprattutto con la famiglia SCHIAVONE. Proprio riguardo a queste dinamiche, il 19 maggio 2020 i Carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un esponente apicale del clan SCHIAVONE in quanto mandante dell’omicidio di un elemento di vertice della famiglia LUBRANO, avvenuto il 14 novembre 2002 nell’ambito dello scontro tra il clan LUBRANO-LIGATO e quello dei CASALESI per il controllo delle attività illecite nel comune di Pignataro Maggiore”. L’omicidio a cui si fa riferimento è quello di Raffaele “Lello” Lubrano, esponente di spicco della cosca ed elemento di notevole caratura criminale essendo figlio di Vincenzo Lubrano e genero di Lorenzo Nuvoletta (la famiglia che decretò la morte del giornalista Giancarlo Siani).
Per quanto riguarda la situazione camorristica sul territorio caleno, tuttavia, la relazione va avanti. Nel documento fatto recapitare ai due rami del Parlamento, si fa riferimento anche ai Papa. Sottolineano i funzionari ministeriali: “Nel contesto di Sparanise, Calvi Risorta e Teano è attiva, attraverso propri referenti, la famiglia PAPA, storicamente federata con i CASALESI. Il 20 giugno 2020 la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di n. 7 persone ritenute responsabili di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Tra gli indagati figura un elemento carismatico della criminalità dell’alto casertano, già ex cutoliano, ritenuto referente a Teano del clan PAPA”.
Da quanto emerge, nonostante l’apparente calma, le forze criminali che da decenni insistono nella zona continuano ad operare come un fiume carsico che corrode le fondamenta della società civile calena.

Di seguito la relazione completa: 

Relazione DIA – 1 semestre 2020 – CAMPANIA – indagini preventive

Relazione DIA – 1 semestre 2020 – Analisi criminalità CAMPANIA

Relazione DIA – 1 semestre 2020 – CONCLUSIONI

Red. Cro.

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