Appaltopoli: Fabozzi sceglie il rito ordinario con altri nove, in cinque il rito abbreviato

Appaltopoli: Fabozzi sceglie il rito ordinario con altri nove, in cinque il rito abbreviato

VILLA LITERNO – Sono dieci su quindici gli imputati che hanno scelto il rito ordinario nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti assegnati a imprenditori vicini al clan dei “casalesi”, che portò all’emissione di misure cautelari nel novembre dello scorso anno e che ha coinvolto, tra gli altri, l’ex sindaco di Villa Literno e consigliere regionale, Enrico Fabozzi. Nel corso dell’udienza preliminare di ieri, davanti al Gup di Napoli, Isabella Iaselli, in cinque hanno chiesto il rito abbreviato. Si tratta dell’imprenditore di Ailano, Giovanni Malinconico, Vincenzo Caiazzo, Anna Carrino (collaboratrice di giustizia), Luigi Guida (collaboratore di giustizia) e Raffaele Maccariello.

Insieme all’esponente del Partito Democratico (oggi sospeso), Nicola Caiazzo, Francesco Diana, Emilio Di Caterino, Raffaele Garofalo, Giuseppe Mastrominico, Pasquale Mastrominico, Massimo Iovine, Gaetano Ziello e Wanda Caiazzo, hanno scelto il rito ordinario. È stata, invece, stralciata la posizione di Achille Natalizio. La situazione di Fabozzi, accusato dai pm della Direzione distrettuale antimafia di Napoli di concorso esterno in associazione camorristica, corruzione, voto di scambio e turbativa d’asta, è sempre al centro di polemiche tra le parti. I suoi legali (Mario Griffo e Umberto Del Basso De Caro), infatti, nella seduta dell’udienza preliminare di ieri, non hanno partecipato rinunciando al mandato in segno di protesta. Per l’ex sindaco è stato dunque nominato un difensore d’ufficio.

La prima udienza del procedimento si terrà il 21 novembre presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. In pratica l’ipotesi dei magistrati è quella che ci siano stati appoggi economici da parte di imprenditori vicini al clan dei Casalesi, in cambio dell’aggiudicazione di alcuni lavori ed appalti pubblici di grande rilevanza.

Commenta con Facebook