Acquisita anche l’ex villa del boss Abbate. Dove sorgeva l’abitazione del killer, nasce la cittadella dei servizi

Acquisita anche l’ex villa del boss Abbate. Dove sorgeva l’abitazione del killer, nasce la cittadella dei servizi

PIGNATARO M. – Vi trasmettiamo di seguito il comunicato stampa dell’Amministrazione comunale di Pignataro Maggiore sull’acquisizione dell’ex villa bunker del boss Antonio Abbate:

È stato fissato per il 22 aprile, in prima convocazione alle 16.30 e, in seconda convocazione, il 23 alle 18.30, il Consiglio comunale che porterà all’acquisizione al patrimonio indisponibile dell’Ente la villa confiscata al boss del cartello Lubrano-Nuvoletta, Antonio Abbate, autore di decine di omicidi tra la fine degli anni ’70 e l’inizio dei ’90, attualmente collaboratore di giustizia.

La decisione è stata presa dal sindaco Raimondo Cuccaro e dalla sua Giunta che, di concerto, stanno anche approntando un piano di piena e integrale riconversione del bene per finalità che spazieranno dal sociale alle attività ricreative per la Comunità di Pignataro Maggiore, senza dimenticare le associazioni del territorio che reclamano da anni maggiori spazi attrezzati per lo svolgimento di sempre più importanti cartelloni culturali.

Il piano di riconversione della villa appartenuta al sanguinario boss Abbate è senza ombra di dubbio un segnale forte che l’Amministrazione di Pignataro Maggiore, guidata da Raimondo Cuccaro sta trasmettendo ai cittadini e a tutti gli organi istituzionali nazionali. Addirittura, una parte dei terreni che si trovano intorno al grande immobile, potrebbero essere destinati al cosiddetto “orto sociale”, sorta di concessione di piccoli appezzamenti di terreno ai cittadini che, a loro volta, potranno coltivarli e ricavarne frutti e ortaggi. Si sta anche studiando la possibilità di riconvertire la piscina della villa per consentire alle famiglie che non possono permettersi ferie estive di trascorrere serenamente momenti di svago e relax proprio nella struttura confiscata alla camorra.

Insomma, una vera e propria cittadella multifunzionale che farebbe il paio con l’altro immobile – distante appena 100 metri –  confiscato al clan Ligato di Pignataro  e trasformato dall’Amministrazione di Cuccaro in Aula Consiliare (Pignataro non ne aveva una degna di questo nome e i Consigli si tenevano in un refettorio che la scuola “prestava” alle precedenti Amministrazioni).

Da ricordare che i beni confiscati alla famiglia di Antonio Abbate sono stati tenuti per alcuni anni dal Demani dello Stato – sez.Beni confiscati alla criminalità e, alla richiesta fatta all’Ente pignatarese di acquisirli e riconvertirli, il sindaco ha detto “sì” senza tentennamenti.

“Noi abbiamo degli obblighi civili e delle responsabilità morali inalienabili – ha detto il sindaco Raimondo Cuccaro – non si fa politica tanto per farla: si deve lasciare alla Comunità qualcosa di tangibile, qualcosa che possa migliorare la città rispetto a come l’abbiamo ereditata dalla precedente gestione amministrativa. So benissimo che abbiamo accettato coraggiosamente un’altra sfida difficile e delicata, chiedendo di gestire la riconversione di Villa Abbate – ha detto il primo cittadino di Pignataro Maggiore – ma se non si accettano sfide rischiose per migliorare la società, che si amministra a fare?”

Nel corso della seduta consiliare si discuterà di un altro argomento non meno importante: la permanenza degli Uffici del Giudice di Pace a Pignataro; punto sul quale l’Amministrazione locale sembra voler profondere il massimo dello sforzo per continuare ad ospitare l’importantissimo servizio giudiziario. E’ prevista, infatti, una Istanza al Ministero della Giustizia per mantenere a Pignataro gli Uffici.

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